Barbie e la Disabilità – Inclusione o Marketing? - Ottierre Ortopedia Sanitaria Skip to content
BARBIE E LA DISABILITA'

INCLUSIONE O MARKETING?

Il mondo dei giocattoli ha un impatto significativo sulla percezione della società e sulla crescita dei bambini. Per anni, Barbie è stata sinonimo di un ideale di bellezza spesso criticato per la sua scarsa rappresentatività della diversità umana. Tuttavia, negli ultimi decenni, Mattel ha compiuto passi importanti verso l’inclusività, introducendo bambole che rappresentano diverse etnie, corporature e, soprattutto, disabilità. 

Tutto ebbe inizio nel 1997 con Becky, l’amica di Barbie su sedia a rotelle.

Nel 1997, Mattel presentò Becky, un’amica di Barbie con una sedia a rotelle personalizzata. La sua introduzione fu accolta con entusiasmo, riscuotendo un grandissimo successo, tanto da essere rispoposta in versione fotografa nel 1998 e versione paralimpica nel 2000.

 Tuttavia, Becky non era priva di difetti: la sua sedia a rotelle non si adattava alla Dreamhouse di Barbie e, con il tempo, il personaggio fu ritirato dal mercato. Questo evidenziò una problematica più ampia: l’inclusione non può limitarsi alla creazione di una bambola, ma deve essere accompagnata da un adeguamento dell’intero ecosistema ludico.

Becky Share a Smile 1997
Becky Fotografa 1998
Becky Paralympics 2000
Il ritorno dell'inclusione: Barbie con disabilità fisiche

Dopo anni di critiche e richieste di maggiore rappresentanza, Mattel ha rilanciato il suo impegno per l’inclusione. Nel 2019, l’azienda ha introdotto nuove Barbie con disabilità:

  • Una Barbie su sedia a rotelle con un design migliorato rispetto a Becky, pensato per garantire maggiore accessibilità e realismo.

  • Una Barbie con una protesi alla gamba, realizzata in collaborazione con Jordan Reeves, un’attivista con disabilità.

Queste bambole hanno ricevuto ampi consensi e sono state considerate un passo in avanti nella rappresentazione delle persone con disabilità nel mondo del giocattolo.

Barbie Fashionistas 2019
Barbie con Sindrome di Down

Nel 2023, Mattel ha lanciato una Barbie con Sindrome di Down, sviluppata in collaborazione con la National Down Syndrome Society (NDSS). La bambola presenta caratteristiche fisiche tipiche delle persone con questa condizione, come un viso più rotondo e occhi a mandorla, ed è stata progettata per promuovere la consapevolezza e l’inclusione.

La bambola indossa un abito coloratissimo: i colori giallo e blu di farfalle e fiori non sono casuali, ma sono quelli associati alla consapevolezza della sindrome di Down. Ha poi un plantare alla caviglia: alcuni bambini con sindrome di Down li usano per sostenere meglio i piedi e agevolare la camminata. Al collo ha una collana rosa che rappresenta le tre punte del 21esimo cromosoma: è quello responsabile della sindrome.

 

L'influencer Enya con la Barbie con Sindrome di Down
Il dibattito : inclusione o marketing?

L’introduzione di queste bambole ha suscitato un acceso dibattito: si tratta di un genuino impegno verso l’inclusione o di una strategia di marketing? Alcuni sostengono che Mattel abbia finalmente ascoltato le esigenze di un pubblico più vario, mentre altri vedono in queste iniziative una semplice operazione commerciale per ampliare la base di consumatori.

Un punto cruciale è che l’inclusione non si esaurisce con la creazione di una bambola. Affinché queste iniziative abbiano un impatto reale, è necessario che i bambini abbiano accesso a storie, ambientazioni e giochi che supportino un’idea di diversità autentica e positiva.

La strada verso un mondo dei giocattoli più inclusivo è ancora lunga, ma Mattel ha fatto passi significativi. La speranza è che queste iniziative non siano solo operazioni di marketing, ma rappresentino un vero cambiamento culturale, capace di insegnare ai bambini l’importanza dell’inclusione e della rappresentazione di tutte le realtà umane.

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Dopo anni di critiche e richieste di maggiore rappresentanza, Mattel ha rilanciato il suo impegno per l’inclusione. Nel 2019, l’azienda ha introdotto nuove Barbie con disabilità:

  • Una Barbie su sedia a rotelle con un design migliorato rispetto a Becky, pensato per garantire maggiore accessibilità e realismo.

  • Una Barbie con una protesi alla gamba, realizzata in collaborazione con Jordan Reeves, un’attivista con disabilità.

Queste bambole hanno ricevuto ampi consensi e sono state considerate un passo in avanti nella rappresentazione delle persone con disabilità nel mondo del giocattolo.

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